Accisa sull’Energia Elettrica
L’accisa è un’imposta indiretta a riscossione immediata che viene applicata alla quantità di energia consumata indipendentemente dal contratto o dal fornitore scelto, in base al D.L.504 del 26/10/1995 del Testo Unico Accise(T.U.A.). Le accise sono gestite dall’Agenzia delle Dogane, destinate all’Erario e differenziate per tipologia di consumi, a seconda di usi domestici e non.
La legge (26 aprile 2012, n. 44) di conversione del Decreto legge 2/3/2012 n. 16 ha definito le seguenti aliquote.
ACCISA – Imposta erariale
Usi domestici – Forniture per abitazioni di residenza anagrafica (prima casa) | |
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Consumi fino a 150 kWh/mese con potenza impegnata fino a 3kw | €/kWh 0 |
Consumi oltre 150 kWh/mese con potenza impegnata fino a 3kw | €/kWh 0,0227 |
Forniture di residenza con potenza impegnata oltre 3 kW | €/kWh 0,0227 |
Usi domestici – Forniture per abitazioni non di residenza (seconda casa) | |
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Forniture per non residenti | €/kWh 0,0227 |
È esente dall’accisa, l’energia elettrica consumata per qualsiasi applicazione nelle abitazioni di residenza anagrafica degli utenti, con potenza impegnata fino a 3 kW, fino ad un consumo mensile di 150 kWh. Per i consumi superiori ai limiti di 150 kWh per le utenze fino a 1,5 kW e di 220 kWh per quelle oltre 1,5 e fino a 3 kW, si procede al recupero dell’accisa secondo i criteri stabiliti nel capitolo I, punto 2, della deliberazione n. 15 del 14 dicembre 1993 del Comitato interministeriale dei prezzi;
L’IVA sui consumi elettrici
L’IVA – Imposta sul Valore Aggiunto – viene calcolata sulla base dell’importo totale della fattura. Nel caso di utenza domestica, l’aliquota IVA applicata è quella del 10%. Mentre per le utenze ad uso non domestico (industriale o altro) viene applicata l’aliquota del 22%.
Accisa sul gas metano
L’accisa pagata in bolletta gas dipende dal tipo di utilizzo, civile o industriale, dall’ubicazione geografica dell’utenza e dal consumo. Per gli “usi civili”, che comprendono gli usi domestici, è differenziata per due macro zone del paese:
- Centro Nord;
- Sud (territori ex Cassa del Mezzogiorno – D.P.R. n.218/1978).
Le regioni del mezzogiorno secondo il DPR 218 del 1978 sono: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna; le province di Frosinone e Latina; alcuni comuni delle province di Roma, di Rieti e di Ascoli Piceno; l’isola d’Elba, l’isola del Giglio e Capraia.
L’accisa sul gas è variabile secondo 4scaglioni di consumo, specificati nella tabella sottostante.
Scaglione di consumo smc/anno | Accisa zona Centro-Nord €/smc | Accisa aree del Mezzogiorno €/smc |
0 – 120 | 0,044 | 0,038 |
121 – 480 | 0,175 | 0,135 |
481 – 1.560 | 0,170 | 0,120 |
oltre 1.560 | 0,186 | 0,150 |
L’addizionale regionale sul gas metano:
Anche l’addizionale regionale sul gas metano si calcola in base al consumo annuale misurato in smc e varia di regione in regione.
Sono esentate da tale imposta le regioni a Statuto Speciale, ovvero Sicilia Sardegna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Val d’Aosta. La Lombardia ha deciso autonomamente di abolirla.
Si riporta la tabella con la distribuzione delle addizionali. Tutti i valori sono espressi in €/Smc:
Addizionale Regionale (€/smc) | ||||
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REGIONE | CIVILE fino a 120 mc | CIVILE fino a 480 mc | CIVILE fino a 1560 mc | CIVILE oltre 1560 mc |
ABRUZZO | ||||
(fascia C/D) | 0,019000 | 0,023241 | 0,025823 | 0,025823 |
(fascia E/F) | 0,010330 | 0,010330 | 0,010330 | 0,010330 |
BASILICATA | 0,019000 | 0,025823 | 0,025823 | 0,025823 |
CALABRIA | 0,019000 | 0,025820 | 0,025820 | 0,030990 |
CAMPANIA | 0,019000 | 0,031000 | 0,031000 | 0,031000 |
EMILIA-ROMAGNA | 0,022000 | 0,030987 | 0,030987 | 0,030987 |
LAZIO | 0,022000 | 0,030990 | 0,030990 | 0,030990 |
(ex Cassa mez) | 0,019000 | 0,030990 | 0,030990 | 0,030990 |
LIGURIA | ||||
(fascia climatica C/D) | 0,022000 | 0,025800 | 0,025800 | 0,025800 |
(fascia climatica E) | 0,015500 | 0,015500 | 0,015500 | 0,015500 |
(fascia climatica F) | 0,010300 | 0,010300 | 0,010300 | 0,010300 |
LOMBARDIA | 0,000000 | 0,000000 | 0,000000 | 0,000000 |
MOLISE | 0,019000 | 0,030987 | 0,030987 | 0,030987 |
MARCHE | 0,015500 | 0,018100 | 0,020700 | 0,025800 |
PUGLIA | 0,019000 | 0,030980 | 0,030980 | 0,030980 |
PIEMONTE | 0,022000 | 0,025800 | 0,025800 | 0,025800 |
TOSCANA | 0,022000 | 0,030987 | 0,030987 | 0,030987 |
UMBRIA | 0,005165 | 0,005165 | 0,005165 | 0,005165 |
VENETO | 0,007747 | 0,023241 | 0,025823 | 0,030987 |
SARDEGNA | Statuto Speciale | |||
SICILIA | Statuto Speciale | |||
TRENTINO AA | Statuto Speciale | |||
FRIULI V.G. | Statuto Speciale | |||
V.D’AOSTA | Statuto Speciale |
L’iva sulla fornitura di gas naturale.
Per gli usi civili l’aliquota prevista dalla normativa fiscale è pari al 10% per i primi 480 mc/anno consumati, e al 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse.