Carbon Credit: come compensare le emissioni e trasformarle in valore
Ogni anno miliardi di tonnellate di CO₂ vengono immesse nell’atmosfera, ma cosa accadrebbe se queste emissioni potessero avere un prezzo e diventare un’opportunità concreta per la sostenibilità?
I carbon credit nascono proprio da questa idea: strumenti finanziari che collegano responsabilità ambientale e mercato, permettendo di trasformare le emissioni in valore reale.
Non si tratta solo di teoria: aziende, agricoltori e investitori possono oggi compensare le proprie emissioni, finanziare progetti di riduzione del carbonio e partecipare a un mercato globale che premia chi riduce l’impatto climatico.
Dai boschi italiani ai progetti di carbon farming, ogni credito di carbonio racconta una storia di innovazione, sostenibilità e opportunità economica.
In questa guida scoprirai cosa sono i crediti di carbonio, come funzionano, chi li compra, quanto valgono e quale ruolo hanno in Italia e in Europa.

Cosa sono i crediti di carbonio
I crediti di carbonio sono certificati (digitali o cartacei) che rappresentano la riduzione o il sequestro di una tonnellata di CO₂ equivalente dall’atmosfera.
Ogni credito di carbonio certificato garantisce che un progetto ambientale abbia effettivamente ridotto le emissioni. Questi progetti possono spaziare dal rimboschimento alla gestione sostenibile delle foreste, fino al carbon farming nelle aziende agricole.
In sostanza, possedere un credito significa avere un’unità misurabile di impatto positivo sull’ambiente, pronta per essere scambiata o utilizzata come compensazione delle proprie emissioni.
Come funzionano i crediti di carbonio e a cosa servono
I crediti di carbonio si basano su un principio semplice: chi riduce le emissioni ottiene un credito, chi produce emissioni può acquistarlo per compensare il proprio impatto.
Il meccanismo dei carbon credit prevede:
- Riduzione o rimozione della CO₂ tramite un progetto certificato
- Verifica da parte di enti accreditati che confermano la quantità di CO₂ effettivamente compensata
- Emissione del credito di carbonio certificato, pronto per essere venduto o utilizzato come compensazione
Questi strumenti servono sia a aziende e investitori, per rispettare standard normativi o volontari, sia a chi vuole fare una scelta concreta di sostenibilità.
Inoltre, finanziano direttamente progetti ambientali, creando un circolo virtuoso tra mercato e sostenibilità.
Volontari, regolamentati e progetti sostenibili: quali tipi di carbon credit esistono
I crediti di emissione non sono tutti uguali. Possiamo distinguerli tra:
- Volontari: acquistati da aziende o privati per compensare emissioni non obbligatorie.
- Regolamentati: parte di mercati ufficiali come il sistema EU ETS, con regole precise di controllo e certificazione.
Altre differenze derivano dal tipo di progetto sottostante:
- Gestione forestale sostenibile: piantare nuovi alberi o proteggere foreste esistenti.
- Carbon farming e pratiche agricole rigenerative: trasformare l’agricoltura in uno strumento di sequestro della CO₂.
- Riduzione delle emissioni industriali: investire in tecnologie pulite e rinnovabili.
Ogni tipo di credito ha caratteristiche, vantaggi e costi diversi, ma tutti condividono lo stesso obiettivo: ridurre l’impatto ambientale misurabile e certificato.
Valore dei carbon credit: quanto costa compensare una tonnellata di CO₂
Il prezzo di un credito di carbonio non è fisso: varia in base al mercato, al progetto e alla certificazione.
Nel 2024, il prezzo medio dei carbon credit si aggirava intorno ai:
- 4-6 dollari per tonnellata di CO₂ equivalente (tCO₂e), con offerte variabili da 0,25 a 27 dollari a seconda della qualità e del tipo di progetto
- I crediti derivanti da tecnologie di rimozione del carbonio (CDR), come la cattura diretta dell’aria, per esempio, avevano costi significativamente più elevati, con prezzi fino a 500 dollari per tCO₂e
- Nei sistemi di scambio di emissioni obbligatori, i prezzi dei permessi di emissione erano di circa 71 euro per tCO₂ con previsioni di aumento fino a 149 euro per tCO₂ entro il 2030
Provando a immaginare un esempio realistico, un volo di andata e ritorno tra Milano e New York emette circa 2,5 tCO₂. Compensare queste emissioni attraverso crediti di alta qualità potrebbe costare tra 35 e 60 dollari, a seconda del progetto scelto.
Chi compra i carbon credit e dove acquistarli
Chi acquista i carbon credit?
- Aziende con obblighi normativi o obiettivi di sostenibilità volontaria
- Investitori interessati a mercati verdi
- Agricoltori o piccoli produttori che vogliono monetizzare progetti di carbon farming
I crediti possono anche essere acquistati:
- In mercati regolamentati dei crediti di carbonio
- Da broker specializzati
- Su piattaforme online dedicate
Questo rende possibile compensare le emissioni in modo semplice e trasparente, trasformando ogni tonnellata di CO₂ in un investimento concreto per la sostenibilità.
Durata dei crediti di carbonio: quanto tempo valgono
La durata di un credito di carboniodipende dal progetto e dalla certificazione.
In generale, ogni credito rappresenta la riduzione di una tonnellata di CO₂ in un periodo determinato, spesso annuale.
Alcuni sistemi prevedono il rinnovo o la possibilità di vendere nuovamente i crediti se le emissioni continuano a essere compensate, creando flessibilità per aziende e investitori.
Carbon farming: trasformare l’agricoltura in sequestratore di CO₂
Il carbon farming è l’arte di far lavorare la terra per il clima.
Pratiche agricole rigenerative, gestione del suolo e colture specifiche aumentano il sequestro di CO₂, generando crediti di carbonio per aziende agricole verificabili.
Alcuni esempi concreti possono essere:
- Coltivazioni che aumentano la sostanza organica del terreno;
- Gestione sostenibile di pascoli e foraggi;
- Piantumazioni e gestione forestale in aziende rurali.
Il carbon farming permette agli agricoltori di ottenere un reddito aggiuntivo dai crediti di carbonio di gestione forestale, contribuendo a un futuro più sostenibile e remunerativo.
Carbon credit in Italia e in Europa: regole, mercati e opportunità
In Europa, i carbon credit trovano il loro fulcro nel Sistema di Scambio delle Emissioni (EU ETS), il più grande mercato di questo tipo al mondo, attivo dal 2005. L’obiettivo è chiaro: ridurre le emissioni di gas serra stabilendo un tetto massimo per i settori più inquinanti, come energia, industria e aviazione.
Ogni azienda riceve un certo numero di quote di emissione (EUAs). Chi inquina di meno può vendere le quote in eccesso a chi ha bisogno di più spazio per le proprie emissioni. Questo meccanismo crea un incentivo concreto a investire in tecnologie pulite e a ridurre l’impatto ambientale.
Tra il 2005 e oggi, le emissioni coperte dall’EU ETS sono diminuite di circa il 50%, con una riduzione significativa nel settore energetico, grazie alla maggiore produzione di energie rinnovabili e alla progressiva riduzione dell’uso di carbone.
Ma il sistema non riguarda solo limiti e sanzioni. Le risorse generate dalla vendita delle quote vengono reinvestite in progetti di sostenibilità: energia rinnovabile, efficienza energetica, innovazioni a basse emissioni. Dal 2013, l’EU ETS ha raccolto oltre 175 miliardi di euro, con fondi specifici dedicati a finanziare infrastrutture green e progetti innovativi in tutti i paesi membri.
In Italia, questo significa che le aziende possono partecipare attivamente al mercato, compensare le proprie emissioni e sostenere progetti ambientali concreti. Inoltre, l’espansione dell’EU ETS a nuovi settori, come il trasporto marittimo, apre ulteriori opportunità per ridurre l’impatto climatico e trasformarlo in azione concreta.
L’impegno di Accendi nei carbon credit e nella sostenibilità
Accendi porta la sostenibilità al centro della propria energia.
Tutta l’energia elettrica immessa in rete dai nostri contratti è certificata rinnovabile al 100%, grazie all’annullamento delle Garanzie d’Origine. Questo significa che ogni kilowatt consumato dai nostri clienti ha origine da fonti rinnovabili, nel pieno rispetto della regolazione ARERA.
Anche il gas naturale che forniamo è accompagnato dall’acquisto di certificati VERs (Voluntary Emission Reductions). Per ogni metro cubo di gas immesso in rete, Accendi finanzia progetti certificati di sostenibilità ambientale, dalla riforestazione alla produzione di energia rinnovabile, contribuendo a ridurre le emissioni di CO₂.
Perché lo facciamo? Semplice: le emissioni da combustibili fossili sono tra le principali cause del cambiamento climatico. In Italia, circa due terzi dell’elettricità viene ancora prodotta da fonti fossili. Scegliendo energia verde certificata e supportando progetti VER, facciamo un passo concreto verso un futuro più pulito, riducendo l’impatto sul pianeta e sostenendo iniziative di riduzione delle emissioni certificate da audit indipendenti.
Ogni kilowatt e ogni metro cubo di gas che forniamo contribuisce a un progetto reale di carbon credit e sostenibilità, trasformando il consumo quotidiano in un gesto concreto a favore dell’ambiente.
Leggi anche:
Guida alle biomasse
Energia idroelettrica: cos’è