aspirapolvere come funziona

L’aspirapolvere ci fa risparmiare una considerevole quantità di tempo, ma chi dobbiamo ringraziare per la sua invenzione?

Chi ha inventato l’aspirapolvere: la storia

La prima notizia è che non esiste un inventore dell’aspirapolvere.

Nel 1860 Daniel Hess realizzò il primo prototipo, simile a un battitappeto, con una spazzola rotante al posto delle setole della scopa e un mantice, ovvero un dispositivo che produce un soffio d’aria. Da questa sua intuizione diversi ingegneri provarono a realizzare quello che oggi è uno degli elettrodomestici più amati.

Tra questi ingegneri ci fu Ives Mc Gaffrey, che nel 1869 registrò il brevetto della sua WhirlWind (“vortice di vento”), che risucchiava lo sporco dai tappeti tramite una pompa a mano. Bel tentativo, ma giudicato un po’ troppo ingombrante. Ci provò anche John Thurman nel 1899, ma nemmeno la sua macchina motorizzata passò l’esame del tempo.

L’impresa riuscì a Hubert Cecil Booth, che nel 1901 realizzò una scopa con spazzole rotanti che funzionava tramite una pompa ad azione meccanica. Certo il modello era tutt’altro che perfetto: era piuttosto rumoroso e richiedeva l’intervento di almeno due persone.

Sarà un portinaio, James Murray Spangler, a realizzare il primo aspirapolvere elettrico portatile usando il motore di un ventilatore, la federa di un cuscino, un manico di scopa e una spazzola rotante.

Tipi di aspirapolvere

  • Aspirapolvere da traino = è l’aspirapolvere “con le ruote”, abbastanza comodo ma mai quanto la scopa elettrica.
  • Scopa elettrica = è una scopa verticale che evita la scomodità di doversi piegare per raccogliere lo sporco. È un modello maneggevole, specie nella sua versione cordless, ovvero senza fili.
  • Aspirapolvere a vapore = grazie alla potenza del vapore, riesce a eliminare in maniera efficace gli acari della polvere, germi e batteri.
  • Robot automatico = è il più giovane, dato che è nato solo nel 1996, ma sembra aver già conquistato il cuore di molte persone e persino quello di qualche gatto. A causa della sua altezza, però, difficilmente riesce a passare sotto i divani e le poltrone.
  • Bidone = può aspirare anche i liquidi, va bene sia per l’uso interno che esterno.
  • Aspirabriciole portatile = funziona a batteria e può essere utile anche per pulire tavoli e superfici, ma ha autonomia e potenza limitata.
  • Battitappeto = specifico per moquette e (come dice il nome) tappeti.
  • Aspirapolvere ciclonico = non utilizza il sacchetto e può essere di due tipi, monociclonico e multiciclonico, in base alla quantità di coni che utilizza per aspirare la polvere e separarla dall’aria.
  • Aspirapolvere centralizzato = si tratta di un vero e proprio impianto che comprende la rete tubiera, la centrale aspirante e le prese aspiranti, oltre al tubo flessibile e ai vari accessori di pulizia. Pertanto è necessario chiedere l’installazione a un professionista. L’impianto centralizzato non elimina solo polvere, acari e allergeni, ma anche tutti gli inquinanti volatili.

Principio di funzionamento dell’aspirapolvere

Il motore attiva una ventola che, girando a fortissima velocità, provoca un risucchio che raccoglie polvere e sporco in un sacchetto o contenitore di raccolta.

Come funziona un robot aspirapolvere?

Il robot mappa la casa in modo da memorizzarne qualsiasi angolo ed evitare le zone in cui non vogliamo che passi. Nei nuovi modelli è anche possibile impostare una programmazione periodica e decidere gli orari e i giorni in cui si deve attivare automaticamente. Grazie alla presenza di sensori, il robot può evitare ostacoli, come un mobile, o dislivelli, come ad esempio uno scalino.

La mappatura è in sostanza la metà del lavoro: è lei a determinare la buona riuscita della pulizia e può avvenire grazie all’utilizzo di telecamere o di laser. L’altra metà del lavoro lo fa la qualità e la quantità delle spazzole. Generalmente, nella maggior parte dei modelli, c’è una grande spazzola centrale, collegata al tubo aspiratore, e più spazzole rotanti laterali.

Quando il tubo aspira lo sporco, questo va a finire nel serbatoio, come nei modelli più tradizionali di aspirapolvere.

Come funziona l’aspirapolvere ciclonico?

Come detto precedentemente, l’aspirapolvere ciclonico non utilizza il sacchetto. Il suo funzionamento si basa sulla forza centrifuga che riesce a separare l’aria dalla polvere. La prima viene espulsa, la seconda rimane nel contenitore.

Se il sistema genera un solo ciclone, si chiama monociclonico ed è in grado di separare fino al 75% della polvere dall’aria. Il multiciclonico, invece, arriva fino al 95%.