ecodesign

Abbiamo parlato dell’obsolescenza programmata, una disciplina secondo cui i dispositivi, soprattutto tecnologici, sono realizzati con una durata limitata nel tempo. E se, invece, esistesse un modo per allungare la vita dei prodotti e renderli più sostenibili per l’ambiente? La soluzione esiste e si chiama ecodesign (ma si può scrivere anche “eco design”).

Eco Design: definizione e principi fondamentali

Per ecodesign si intende un modello di economia circolare che elabora e realizza prodotti che impattano il meno possibile sull’ambiente. Questo modello di progettazione sostenibile prende in considerazione tutte le fasi di realizzazione del prodotto, dall’ideazione fino al suo utilizzo e smaltimento, affinché ogni parte della filiera sia eco-friendly.

Infatti, uno dei princìpi fondamentali dell’ecodesign è l’analisi del Life Cycle Assessment (LCA), che definisce l’impatto che il ciclo di vita di un prodotto ha sull’ambiente.

I vantaggi dell’ecodesign

Architettura, illuminazione, cosmetica: sono sempre di più i settori che decidono di ricorrere all’ecodesign per il suo impatto positivo.
In particolare, i suoi vantaggi sono:

  • la sostenibilità dei materiali usati;
  • il basso consumo energetico delle fasi di produzione;
  • la riduzione dei rifiuti correlati;
  • la possibilità di riciclare il prodotto;
  • il suo facile smaltimento.

Le normative sull’ecodesign

Negli ultimi anni, man mano che l’ecodesign ha iniziato a essere adottato in maniera sempre più frequente, son state introdotte delle norme per regolare i vari ambiti di applicazione di questo modello economico.

Le principali norme in materia sono:

  • Norma ISO 14006:2020 che contiene tutte le indicazioni utili a far sì che l’ecodesign possa essere inserito all’interno dei sistemi di gestione ambientale.
  • Direttiva europea 2009/125/CE che, per la prima volta, si rivolge all’intero ciclo di vita dei prodotti che utilizzano energia e introduce delle disposizioni che vanno dalle materie prime usate per la produzione fino alle modalità di smaltimento e riciclo.
  • La direttiva 2018/851 con cui si sottopongono i produttori ad alcune prerogative, quali l’adesione al registro nazionale e la realizzazione di prodotti volti a diminuire il loro impatto sull’ambiente.

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