Giorgia Brusemini e il Lighting Design

Hai mai sentito parlare di “lighting design”?

Giorgia Brusemini, designer e tanto altro (firma di CasaFacile, blogger di “Ogni casa è illuminata”, ambasciatrice italiana di Women in Lighting) ci fa entrare nel suo mondo fatto di idee e luce.

Giorgia Brusemini, parla l’ambasciatrice di Women in Lighting.

Dottoressa Brusemini, perché il lighting design è così importante per una casa?

Faccio una premessa: tutti sappiamo che esiste un fortissimo legame tra luce e benessere delle persone. Non dobbiamo dimenticare che la nostra salute complessiva è collegata al nostro ritmo circadiano, il quale è direttamente influenzato dalla luce. A differenza dei nostri antenati, noi passiamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti chiusi e la nostra esposizione alla luce naturale si è completamente modificata.

La casa, oltre a essere il nostro nido, il nostro luogo del cuore, è quello in cui passiamo buona parte della giornata, oggi addirittura la maggior parte, e per tutte le ragioni sopra citate non possiamo permetterci di avere al suo interno una pessima illuminazione.

Il lighting design è una vera e propria specializzazione ed è importante in tutti gli ambienti in cui viviamo, che sia uno spazio urbano, un ufficio, un ristorante, uno show room, un luogo di cura.

La progettazione illuminotecnica, che ricordo si occupa sia di luce naturale che di quella artificiale, ha incredibili potenzialità: se vi dicessi di provare a ricordare un ambiente/luogo che vi è piaciuto particolarmente, di ricordarne un altro dove vi siete sentiti bene, a vostro agio, e ora di pensare ad un luogo nel quale vi piacerebbe ritornare. Ecco il Lighting Design, la progettazione della luce in un ambiente, ha la capacità di spingerti ad entrare o meno in un ristorante, di far sembrare grande un luogo piccolo e all’occorrenza tutto il contrario, ha il potere di scaldare e rendere romantica una stanza arredata male e di farti sentire a casa anche quando non ci sei. I vantaggi sono moltissimi.

Ha scritto che luce naturale e luce artificiale non vivono solo in staffetta. Cosa intendeva?

Spesso quando si pensa all’illuminazione la si pensa come quella cosa che sostituisce la luce naturale quando quest’ultima viene a mancare, semplificando: cala la sera e tu accendi la luce.

In realtà non è così, la luce è dinamica, durante il giorno cambia continuamente e come se non bastasse ci possono essere mattine d’inverno buie come fosse notte, case male esposte che in alcuni orari ricevono pochissima luce naturale, ecc.

La progettazione della luce prevede che quella artificiale sia il più possibile flessibile e capace di integrare quella naturale aumentando notevolmente il comfort di uno spazio. In un luogo ben illuminato dove crei più livelli di illuminamento, ti senti meglio, hai voglia di restarci più a lungo e i tuoi occhi si affaticano meno.

Questo per far capire la differenza che c’è tra lo scegliere delle belle lampade per la casa pensando solo all’estetica e di sceglierle invece facendosi guidare da un progetto illuminotecnico che considera anche il tipo di luce che viene emessa e il modo in cui ciascun apparecchio luminoso che si decide di inserire interagirà con tutto l’ambiente circostante. I vantaggi quindi sono molteplici e non bisogna pensare che questo implicherà necessariamente una spesa superiore. 

Come è nata la sua passione per il lighting design e come è riuscita a farne un lavoro?

Di formazione sono designer di prodotto, cucchiai, sedie e cose di questo tipo. Dopo l’università, casualmente, ho iniziato a lavorare in uno studio di architettura a Milano e i principali progetti che mi vennero affidati furono la progettazione di arredi su misura e il design di lampade. Ho avuto occasione di confrontarmi sin da giovane con famosi brand italiani di illuminazione decorativa. In quegli anni, disegnando forme, sperimentando con le nuove sorgenti LED e con i materiali, ho iniziato a farmi sedurre, non tanto dalla lampada in sé ma dalla luce che generava, dai bagliori e dall’atmosfera che, ad ogni nuovo progetto, si riusciva a creare. Frequentavo anche amici che avevano studiato Lighting Design al Politecnico e che lavoravano progettando questo straordinario elemento immateriale di design che è la luce. Scoprii così questa professione e le sue infinite potenzialità. L’attitudine alla ricerca e la mia esperienza legata al mondo del design del prodotto e della progettazione di interni mi hanno poi spinta a dedicarmi principalmente alla progettazione dell’illuminazione per residenze private disegnando molto spesso anche soluzioni decorative custom. Attualmente in studio stiamo sviluppando una serie di arredi su misura integrando luce e tecnologia con l’intento di dimostrare concretamente il valore aggiunto, in termini funzionali e di comfort, che si ottiene quando l’illuminazione è progettata ed integrata nell’architettura e pensata all’inizio del progetto di ristrutturazione.

Cosa l’ha spinta ad accendere il blog “Ogni casa è illuminata”?

Negli anni mi sono resa conto che di lighting design se ne parlava generalmente tra addetti al settore concentrandosi principalmente sulla sua componente più tecnica. Veniva così persa quella parte di fascino e seduzione propria della luce stessa e che è spesso la diretta conseguenza dell’applicazione di un buon progetto di illuminazione.

La progettazione illuminotecnica e le sue grandi potenzialità meritavano di essere divulgate a tutti e per fare questo doveva essere necessariamente raccontata con parole nuove. Volevo che tutte le persone attorno a me, e non solo i miei colleghi, capissero che un approccio corretto all’illuminazione avrebbe cambiato il loro modo di vivere. Mi rendevo conto che esisteva una percezione distorta del ruolo della luce nella vita di tutti i giorni e che spesso le persone attribuivano all’arredo o ad altri elementi il maggior comfort di un ambiente anche quando, in realtà, era l’elemento immateriale luce a fare la differenza.

Così ho aperto il blog “Ogni casa è illuminata” che è una piattaforma pensata per avvicinare tutti al tema della buona illuminazione e alle sue potenzialità partendo dalla dimensione domestica, dalla propria casa. Attraverso una narrazione coinvolgente fatta di parole, immagini e anche esperienze dirette (il mio #milanolighttour ne è un esempio), cerco di far comprendere come la casa può cambiare radicalmente,  intervenendo sull’illuminazione.

Il blog mi aiuta a sensibilizzare chi mi segue. I miei clienti così, quando mi contattano, avendo seguito il blog e i miei contributi, hanno già fatto con me un piccolo percorso virtuale di approfondimento e quindi sono più preparati sull’argomento. Con loro non devo iniziare da zero, conoscono già i vantaggi.

Da ambasciatrice italiana di Women in Lighting, vorrebbe raccontarci cos’è e che obiettivi si prefigge questa piattaforma?

Women in Lighting è un progetto che celebra la figura professionale della donna nell’ambito dell’illuminazione, ideato nel 2018 dallo studio londinese Light Collective. Il progetto internazionale nasce per condividere le passioni, promuovere risultati e obiettivi lavorativi con la finalità di far emergere i profili professionali all’interno della community dei professionisti della luce. Esiste ancora oggi un reale squilibrio: seppur noi donne che lavoriamo in questo appassionante settore siamo all’incirca il 50% a livello globale, siamo sottorappresentate analizzando la nostra partecipazione come speaker a conferenze, comitati e giurie. Di conseguenza abbiamo una minore visibilità rispetto ai nostri colleghi e questo ci impedisce di essere punto di riferimento e ispirazione per le nuove generazioni.

Oggi il progetto è supportato da donne designer in circa 50 diversi Paesi. Siamo 70 “ambasciatrici” in tutto il mondo e le nostre interviste sono raccolte sul portale www.womeninlighting.com.

Il progetto inoltre si diversifica da regione a regione: come sappiamo ci sono infatti Paesi in cui il gender gap è più presente e in altri meno e questo determina naturalmente un tipo di azioni diverse. Ciascuna ambasciatrice porta avanti iniziative che hanno un senso rispetto alla cultura del proprio Paese di origine.

Per esempio qui in Italia, oltre a favorire la creazione di una rete collaborativa forte di professioniste, abbiamo i seguenti obbiettivi:

  • Dare visibilità alle professioniste italiane del settore, contribuendo e sostenendo la creazione del database internazionale. Poiché circa il 50% dei progettisti di illuminazione sono Lighting Designer donna, l’obbiettivo principale è che ottengano una visibilità del 50%. L’intento è quello di creare modelli da seguire, bilanciare gli equilibri e incoraggiare le giovani donne a scegliere di lavorare nel settore dell’illuminazione.
  • Valorizzare e far conoscere, attraverso iniziative concrete e di varia natura, la figura del Lighting Designer, riconosciuta in un contesto internazionale ma ancora poco conosciuta in Italia. Contribuire, inoltre, alla diffusione della cultura della luce.