Spostare il contatore del gas: come fare, a chi rivolgersi e quanto costa
Può sembrare un dettaglio tecnico, ma la posizione del contatore del gas incide molto sulla sicurezza, la praticità e perfino sull’estetica di un’abitazione.
Capita spesso, infatti, durante una ristrutturazione o un cambio di disposizione degli spazi, di accorgersi che il contatore è collocato in un punto scomodo, poco accessibile o non più conforme alle norme attuali.
In questi casi, richiedere lo spostamento del contatore del gas diventa una necessità, non solo una questione di comfort.
Sapere come muoversi è fondamentale: chi bisogna contattare? Cosa succede se l’utenza è attiva o disattivata? Servono autorizzazioni particolari? E soprattutto, quanto costa e quanto tempo richiede?
In questa guida troverai tutto ciò che serve per orientarti passo dopo passo:
- quando è possibile richiedere lo spostamento del contatore,
- come avviene il sopralluogo e la fase di preventivo,
- chi interviene materialmente sul contatore e sull’impianto,
- quali dati e documenti servono,
- le regole sulle distanze e le posizioni consentite,
- fino a costi e tempistiche reali da aspettarsi.
Un percorso chiaro per affrontare lo spostamento del contatore del gas in modo sicuro, regolare e senza imprevisti.

Quando e perché spostare il contatore del gas: tutti i casi possibili
Non sempre il contatore del gas resta dov’è per tutta la vita dell’impianto.
Durante una ristrutturazione, un cambio di destinazione d’uso o semplicemente per ragioni di sicurezza, può diventare necessario spostarlo in una nuova posizione.
L’obiettivo è rendere l’impianto più accessibile, funzionale e conforme alle normative vigenti.
I casi più comuni in cui si richiede lo spostamento sono:
- lavori di ristrutturazione o ampliamento che modificano la disposizione dei locali;
- installazione di nuovi impianti (come caldaie a condensazione o cucine a gas in altri ambienti);
- adeguamento alle norme di sicurezza richieste dal distributore;
- esigenza di proteggere il contatore da urti, agenti atmosferici o punti di calore;
- miglioramento estetico dell’edificio, ad esempio spostandolo da una facciata principale a una laterale.
È bene sapere che lo spostamento non può essere fatto autonomamente: deve sempre essere richiesto tramite canali ufficiali e svolto da tecnici qualificati. In questo modo si garantisce la sicurezza dell’impianto e la validità delle certificazioni.
Utenza attiva o non attiva: a chi rivolgersi per lo spostamento del contatore gas
Prima di avviare qualsiasi lavoro, è importante capire come fare per spostare contatore gas e a chi rivolgersi.
La procedura dipende da un dettaglio fondamentale: se l’utenza è attiva o non attiva.
Se l’utenza è attiva:
devi contattare il tuo fornitore di gas, ossia la società con cui hai stipulato il contratto di fornitura.
Generalmente, la richiesta può essere inoltrata:
- tramite area clienti online sul sito del fornitore,
- chiamando il servizio clienti,
- oppure recandoti presso uno sportello fisico se disponibile.
Una volta ricevuta la richiesta, il fornitore trasmette la pratica al distributore locale, cioè la società che gestisce fisicamente la rete del gas nella tua zona.
Sarà il distributore a occuparsi materialmente del sopralluogo, del preventivo e dell’esecuzione dei lavori, ma continuerai a ricevere aggiornamenti tramite il tuo fornitore, che resta l’intermediario ufficiale.
Se l’utenza non è attiva:
puoi contattare direttamente il distributore locale, senza passare dal fornitore.
In genere trovi il nome del distributore sul contatore stesso o su una vecchia bolletta (nella sezione “Dati fornitura”).
Anche in questo caso, la richiesta deve essere formalizzata tramite canali ufficiali: call center, modulo online o PEC.
Indipendentemente dal canale scelto, la richiesta deve includere i tuoi dati anagrafici, l’indirizzo del punto di fornitura e la motivazione dello spostamento.
Da quel momento, sarà il distributore a pianificare il sopralluogo tecnico, primo passo operativo dell’intervento.
Sopralluogo tecnico del distributore: il primo passo operativo
Un controllo tecnico è necessario per valutare la fattibilità dello spostamento del contatore del gas.
Dopo la richiesta, quindi, il distributore programma un sopralluogo tecnico presso l’abitazione (o l’edificio). Durante l’ispezione si verifica:
- la posizione attuale del contatore
- la nuova collocazione proposta
- eventuali vincoli strutturali o di sicurezza
- la necessità di interventi idraulici o murari
Il sopralluogo serve anche a determinare il tipo di spostamento: interno (ad esempio da una stanza a un’altra) o esterno (verso facciata o nicchia esterna).
Solo dopo questa verifica il distributore potrà elaborare un preventivo dettagliato con costi, tempi e modalità di intervento.
Preventivo e accettazione: cosa aspettarsi
Dopo il sopralluogo, il distributore invia un preventivo dettagliato che include:
- il costo totale dell’operazione
- le tempistiche di realizzazione
- e l’elenco degli interventi necessari
Per procedere con l’intervento, il cliente deve accettare formalmente il preventivo, scegliendo una delle modalità previste:
- versare il contributo economico indicato
- restituire una copia firmata per accettazione
- oppure comunicare l’accettazione per iscritto tramite i canali ufficiali
Secondo le disposizioni dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA):
- per i clienti con contatore fino alla classe G25, il distributore deve realizzare lo spostamento entro 10 giorni lavorativi dal ricevimento dell’accettazione, se i lavori sono semplici
- in caso di lavori complessi, i tempi massimi salgono a 60 giorni lavorativi
In entrambi i casi, l’accettazione si considera valida dal momento in cui il cliente paga il contributo previsto, firma e restituisce il preventivo o comunica formalmente la propria approvazione.
Grazie a queste regole, i tempi di intervento sono chiari e garantiti, offrendo al cliente maggiore trasparenza e tutela.
Intervento idraulico e lavori di adeguamento
Quando serve l’idraulico e cosa fa il tecnico del gas?
In molti casi, spostare il contatore comporta anche la necessità di spostare i tubi del gas o effettuare modifiche alle tubazioni esistenti.
Il tecnico del distributore si occupa esclusivamente del contatore e delle linee di competenza pubblica; tutto ciò che riguarda l’impianto interno (cioè dopo il contatore), come ad esempio il passaggio dei tubi del gas del condominio o eventuali spostamenti di tubi del gas interni, deve invece essere gestito da un idraulico o installatore abilitato.
L’idraulico può intervenire per:
- prolungare o deviare i tubi del gas
- predisporre il nuovo punto di allaccio
- sigillare o eliminare vecchie derivazioni
Dopo i lavori, il tecnico del distributore si occuperà del collegamento finale e della verifica di tenuta, assicurandosi che tutto sia a norma.
Dove può essere installato un contatore del gas: regole da rispettare per sicurezza e accessibilità
Il contatore del gas in casa deve essere collocato in un punto facilmente accessibile, ben ventilato e lontano da fonti di calore o scintille.
Le regole principali (secondo le norme UNI CIG) prevedono che il contatore:
- sia installato all’esterno o in locali aerati
- non si trovi vicino a caldaie, prese elettriche o apparecchiature elettriche
- resti a un’altezza compresa tra 0,3 e 1,8 metri
- e sia sempre ispezionabile per letture e manutenzione
In condomini o edifici con più utenze, i contatori vengono spesso collocati in cassonetti metallici a muro o in nicchie ventilate.
Autorizzazioni per lo spostamento del contatore gas: norme, permessi e casi particolari
Lo spostamento del contatore gas non è solo un intervento tecnico: in molti casi richiede autorizzazioni formali, necessarie per garantire la sicurezza dell’impianto e il rispetto delle normative.
La principale norma di riferimento è la UNI 7129, che disciplina la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti alimentati a gas combustibile per uso domestico.
Secondo questa norma, le tubazioni del gas devono rispettare precise regole di posa:
- non possono attraversare liberamente gli ambienti abitativi, ma vanno installate lungo i muri perimetrali o vicino agli spigoli per ridurre il rischio di forature accidentali;
- possono essere interrate o installate all’esterno, ma solo rispettando determinate distanze di sicurezza da altre linee (elettriche, idriche, ecc.);
- non possono passare attraverso ambienti non aerati o non idonei (come camere da letto o bagni).
Queste prescrizioni tecniche possono rendere necessario il passaggio delle nuove tubazioni in aree che non appartengono al cliente, come parti comuni o proprietà private: in questi casi servono specifiche autorizzazioni.
Quando serve un’autorizzazione formale?
- Passaggio su parti comuni condominiali: se la nuova tubazione deve attraversare muri, vani o spazi condominiali, è obbligatoria l’autorizzazione dell’amministratore di condominio.
- Passaggio su proprietà private: se il tubo deve passare, ad esempio, sul muro o balcone di un vicino, serve il permesso scritto del proprietario interessato, che non è però obbligato a concederlo.
Chi rilascia e gestisce i documenti?
Durante il sopralluogo tecnico, il distributore individua l’eventuale necessità di permessi e fornisce al cliente o ai proprietari coinvolti un modulo di autorizzazione da firmare. Senza questi documenti, i lavori non possono iniziare.
Quindi, ottenere le autorizzazioni è un passaggio indispensabile per garantire che lo spostamento del contatore gas avvenga nel pieno rispetto della legge e in totale sicurezza.
Quali dati servono per richiedere lo spostamento del contatore gas
Preparare la documentazione giusta semplifica la pratica e accelera i tempi.
Per avviare la richiesta di spostamento del contatore del gas è fondamentale fornire tutti i dati e i documenti necessari, così da evitare ritardi o incomprensioni con il distributore.
I principali elementi richiesti sono:
- Dati anagrafici del richiedente: nome, cognome e codice fiscale;
- Indirizzo dell’immobile e, se applicabile, dati catastali;
- Codice PDR (Punto di Riconsegna), che identifica il contatore sulla rete;
- Recapiti telefonici ed email per concordare sopralluoghi e aggiornamenti;
- Foto o planimetria della posizione attuale del contatore e della zona in cui si desidera spostarlo;
- Motivazione dello spostamento, ad esempio ristrutturazione, nuova disposizione dei locali o adeguamento normativo;
- Documentazione sulle autorizzazioni, se necessarie: permessi condominiali o autorizzazioni di proprietari terzi per il passaggio delle tubazioni.
Fornire tutto in anticipo permette al distributore di valutare correttamente la fattibilità, preparare il preventivo in tempi rapidi e pianificare il sopralluogo tecnico senza sorprese.
In pratica, più completa è la documentazione, più veloce e lineare sarà l’intero iter, evitando rinvii e rallentamenti durante l’intervento.
Tempistiche: quanto tempo serve per lo spostamento
Dall’invio della richiesta alla partenza effettiva dei lavori, ecco cosa aspettarsi quando si tratta di spostamento del contatore del gas.
Innanzitutto, come spesso accade, i tempi per spostare un contatore del gas dipendono dalla complessità dell’intervento e dalla disponibilità dei tecnici.
In linea generale, però, il percorso dall’inizio alla fine si articola così:
- Entro 10-20 giorni dalla richiesta, si riceve il preventivo dettagliato
- Entro 30-60 giorni dalla conferma del preventivo, il distributore esegue i lavori
- Se sono necessari scavi, modifiche strutturali o permessi comunali, le tempistiche possono allungarsi fino a 90 giorni
Per questo è importante programmare con anticipo l’intervento, soprattutto se lo spostamento del contatore fa parte di una ristrutturazione più ampia o di lavori edilizi collegati.
Quanto costa spostare un contatore del gas
Per concludere, vediamo quali possono essere i costi medi, le spese variabili e i nostri consigli per risparmiare.
Il prezzo dipende da diversi fattori:
- tipo di spostamento (interno o esterno)
- distanza dalla posizione originale
- necessità di opere murarie o idrauliche
- tariffe del distributore locale
In media, un intervento semplice può costare da 150 a 300 euro, mentre per spostamenti più complessi si può arrivare a 600-800 euro.
Se i lavori fanno parte di una ristrutturazione, è possibile includere la spesa nelle detrazioni fiscali (bonus casa o ecobonus), a patto di rispettare le procedure e conservare la documentazione.
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