cottura al microonde

Il microonde, quel faro di speranza quando hai poco tempo per cucinare, viene spesso dato per scontato. Eppure, per sfruttarlo al meglio, dovremmo imparare a conoscerlo meglio, a partire dalla sua storia, affascinante e legata a un pezzo di cioccolato.

Chi ha inventato il microonde: la storia

La nascita del microonde è dovuta a un puro caso: nel 1945 Percy Spencer, ingegnere presso l’azienda Raytheon che operava nel settore della difesa americana, stava lavorando a un magnetron (una valvola termoionica ad alta potenza) per dei radar militari. Durante l’operazione si accorse che il cioccolatino che aveva in tasca si era sciolto. Spencer era una mente brillante – deteneva 120 brevetti – e intuì subito che i campi elettromagnetici dovevano c’entrarci qualcosa. Così provò prima a scaldare dei popcorn, poi un uovo, che però esplose. Questo è un buon momento per ricordarvi che è meglio non replicare l’esperimento a casa vostra, o il risultato potrebbe essere come quello nella foto sotto.

uovo cotto al microonde

Un anno dopo il ritrovamento del cioccolato sciolto, nel 1946, la Raytheon brevettò la cottura a microonde e quindi, nel ’47, realizzò il primo forno. Diciamo che non era molto pratico: pesava 340 kg ed era alto 1 metro e 80, e ci viene da sorridere se lo paragoniamo ai modelli di oggi. Il meccanismo per cui funzionano, comunque, è il medesimo; andiamo a vedere di cosa si tratta.

Come funziona la cottura a microonde

Riassumendo il funzionamento in modo molto semplice, quando accendi il forno vengono scagliate delle microonde che vanno a sollecitare le molecole d’acqua presenti negli alimenti. Le molecole raggiungono circa 2.500 oscillazioni al secondo, andando così a surriscaldarsi e cuocendo il cibo.

Contenitori e materiali da utilizzare: come riconoscerli?

“Andrà nel microonde?” è una domanda che almeno una volta nella vita ti sarà capitato di fare. Ecco quindi una breve guida per non sbagliarsi ed evitare di bruciare la cena e rovinare il forno.

Premesso che dobbiamo fidarci se sulla confezione viene riportato che è idonea per il microonde, cosa fare quando manca la dicitura apposita o il simbolo di un rettangolo con al suo interno tre onde?

In generale vanno bene:

  • le stoviglie in pirex e vetro termoresistente;
  • le stoviglie in vetroceramica, ceramica e porcellana;
  • i contenitori o i sacchetti in plastica per il microonde;
  • la pellicola per microonde;
  • la carta forno.

Non vanno mai nel forno a microonde:

  • la plastica che contiene PVC;
  • le ciotole in metallo o alluminio;
  • i contenitori in polistirolo o cartone;
  • i contenitori in ceramica e vetro con inserti in alluminio o metallo;
  • la carta da cucina.

Hai ancora qualche dubbio? Fai così: riempi il contenitore con un po’ d’acqua e accendi il forno a microonde per 1 minuto. Se alla fine il recipiente è freddo o tiepido mentre l’acqua è calda, vuol dire che va bene.

Ricette veloci per forno a microonde

dolce preparato al microonde

Nella rubrica di Clic “Accendi l’Appetito” troverai alcune ricette che prevedono l’uso del forno a microonde, come la Mug Cake, la torta in tazza velocissima da fare, la confettura di bucce d’anguria e pesche nettarine o la marmellata di agrumi misti.

Come sterilizzare vasetti e tappi con il microonde

Il microonde può rivelarsi utile non solo per cucinare, ma anche per sterilizzare.

Ecco come fare nel caso di un vasetto per le conserve:

  1. Prendi il barattolo (con cui tra l’altro puoi fare anche una mangiatoia per uccellini) lavato e riempilo con 2 dita di acqua, quindi mettilo nel forno a microonde avendo premura di togliere il tappo.
  2. Fai scaldare per 2 o 3 minuti circa alla massima temperatura, fino all’ebollizione.
  3. Togli dal microonde il barattolo e butta l’acqua.
  4. Fai asciugare su un canovaccio pulito a testa in giù.

I tappi, invece, andranno fatti sterilizzare separatamente, in una pentola piena d’acqua bollente.